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La storia del Tuina

Il massaggio Tuina, secondo la leggenda, fu inventato oltre cinquemila anni fa da Jiu Daji, maestro di Qibo, il medico dell’Imperatore Giallo Huangdi, anche se nessun documento lo può provare.

Il termine Tuina è composto dagli ideogrammi 推 tūi, spingere e 拿 ná, afferrare, che sono anche i nomi di due tecniche del massaggio.

Il manuale dell’università di Shanghai Chinese Massage riporta che le prime esperienze sul massaggio terapeutico risalgono al periodo Neolitico, attorno al 2700 a.C. Nel testo classico Statisti, patrioti e generali dell’antica Cina si parla di Yufu, un medico famoso esperto di massaggio terapeutico (anwu), vissuto nel periodo protostorico della cultura Longshan (4000-2000 a.C. circa).

Testimonianze

I primi documenti scritti risalgono alla dinastia Shang (1500-1000 a.C. circa): si tratta di iscrizioni fatte su gusci di tartaruga e scapole di bovini, che parlano di una forma di massaggio praticata da sciamani (wu).
Il massaggio diventa una disciplina indipendente a partire dalla dinastia Sui (581-618 d.C.), quando venne fondata anche un’Accademia imperiale di medicina.

Con la dinastia Song (960-1279 d.C.) la pratica del massaggio divenne difficile, mentre sotto la dinastia Ming (1368-1644 d.C.) l’insegnamento del massaggio divenne una disciplina medica. Purtroppo durante la dinastia Qing (1644-1911 d.C.) viene soppressa la sezione didattica di massaggio dell’Accademia imperiale di medicina.

Con l’avvento al potere nel 1927 del Partito nazionalista venne vietato l’insegnamento e la pratica della Medicina Tradizionale Cinese. Nel 1949 con la nascita della Repubblica Popolare Cinese, inizia la riabilitazione. Nel 1953 Mao Zedong istituisce una facolta di MTC in ognuna delle ventisette provincie della Cina.

La prima scuola di massaggio cinese venne fondata a Shanghai nel 1956. Nel 1987 nasce la prima Associazione medica nazionale di massaggio cinese.

Come funziona il Tuina

Tuina

Il massaggio tradizionale cinese Tuina è una delle tecniche utilizzate dalla Medicina Tradizionale Cinese insieme all’agopuntura, la fitoterapia, la dietetica e il Qigong.
Dolce, energico, continuo e profondo sono le quattro caratteristiche che contraddistinguono il massaggio cinese e sono alla base delle molteplici tecniche che l’operatore Tuina esegue durante una seduta, la cui durata è mediamente di 40-50 minuti.

Il Tuina si effettua non solo su Punti specifici (punti dell’agopuntura), tramite la digitopressione, ma anche lungo linee (meridiani) e su diverse zone del corpo con manovre di massaggio: impastamenti, trazioni, frizioni, percussioni, scuotimenti, manovre di mobilizzazione articolare e movimenti di rotolamento.

Le manipolazioni vengono solitamente eseguite con le mani (dita, palmo e nocche), ma si possono utilizzare anche i gomiti e gli avambracci.

Le manovre tipiche del Tuina sono circa quaranta e possono essere combinate in differenti modi, a seconda dei problemi presentati dal ricevente.

Caratteristiche del Tuina

Il Tuina costituisce uno dei “sette rami” della MTC (Medicina Tradizionale Cinese) insiema ad agopuntura, moxa, dietetica, farmacoterapia, igiene sessuale e qigong.

Agisce attraverso un’ampia varietà di metodi che permettono di regolare il flusso del sangue e dell’energia del corpo e che scorrono in maniera privilegiata lungo i canali principali e collaterali (jingluo), percorsi che hanno un tragitto più superficiale e uno più interno.

La normale circolazione del sangue e dell’energia si manifesta con la salute, vale a dire con l’equilibrio tra yin e yang, termini che indicano, in generale, gli aspetti opposti e complementari di tutte le funzioni organiche e dei fenomeni naturali.

Quando il sangue e l’energia non circolano armoniosamente insorge la malattia.

Caratteristiche del Tuina

E’ economico.
E’ un trattamento che non richiede alcun strumento o attrezzatura particolare. Può essere praticato in tutte le situazioni e dovunque.

Il suo apprendimento è relativamente semplice.
Può essere praticato a vari livelli di approfondimento: il suo utilizzo in campo terapeutico richiede una buona conoscenza delle teorie della MTC, ma l’apprendimento può vertere su problemi specifici ( ad esempio, una patologia articolare) ed essere applicato dai genitori per i disturbi più comuni dei bambini, o imparato a livello amatoriale e personale.

E’ chiaro che un impiego professionale richiede un impegno molto maggiore.

Dà risultati stabili e sicuri.
Non ha praticamente effetti collaterali: se la diagnosi è corretta, se la scelta dei punti, dei canali e delle zone da trattare è appropriata e se si selezionano e si eseguono correttamente le tecniche adatte, i risultati sono sicuri e stabili.

E’ efficace in molte branche della medicina.
Si può applicare in quasi tutte le patologie, anche se le indicazioni

Indicazioni del Tuina

– disturbi algici e funzionali dell’apparato locomotore;
– problemi gastrointestinali, quali dispepsia, stipsi, diarrea;
– disturbi psichici quali ansia, depressione, insonnia;
– problemi relativi all’apparato respiratorio quali riniti, asma, tosse, dispnea;
– malattie ginecologiche quali dismenorrea e amenorrea funzionali;
– malattie del sistema nervoso quali sciatalgia e altre nevralgie, cefalea essenziale, recupero funzionale dopo ictus;

Al momento del trattamento il ricevente dovrà avere possibilmente l’intestino e la vescica svuotati, dovrà avere finito di mangiare da almeno un’ora e non dovrà mangiare, per quanto possibile, per un’altra ora.

Nel caso di un trattamento in posizione distesa il ricevente non dovrà alzarsi bruscamente alla fine della seduta.

Per un paio di giorni dopo il primo o al massimo il secondo trattamento, è possibile che il ricevente abbia un’accentuazione di alcuni disturbi. Il fenomeno è transitorio ed è accompagnato spesso da una sensazione di miglioramento dello stato generale. Se il peggioramento dovesse perdurare, si dovrà riesaminare la valutazione energetica e l’impostazione del lavoro svolto.

Altre reazioni considerate positive sono un aumento della sudorazione, la stanchezza, la sonnolenza, un aumento della minzione, spesso di urine cariche.

Controindicazioni del Tuina

Le controindicazioni del Tuina sono poche e riguardano essenzialmente:
– lo stato di gravidanza, in cui si deve evitare di massaggiare la zona lombosacrale e addominale per il rischio che la stimolazione provochi delle contrazioni uterine e la minaccia di aborto o parto prematuro;
– la presenza di mestruazioni, in cui si deve evitare di massaggiare la zona lombosacrale e addominale per il rischio che la stimolazione prolunghi il flusso;
– patologie dermatologiche in fase infiammatoria o purulenta, in questo caso l’avvertenza riguarda solo le zone affette dalla dermatosi;
– zone con lesione di continuo della cute (ferite, ragadi, fissurazioni) o sede di ematomi o scottature;
– le malattie mentali in cui il paziente non è in grado di collaborare al trattamento;
– su anziani, o persone con riduzione del tenore di calcio nelle ossa (osteoporosi), le manovre dovranno essere effettuate con prudenza, delicatamente, privilegiando tecniche leggere;

Tecniche complementari del Tuina

Moxibustione
moxibustione
moxibustione

La moxibustione è una tecnica che utilizza coni e bastoncini (sigari) di artemisia che vengono accesi in modo da produrre calore su alcuni punti o zone del corpo.
In cinese la tecnica si chiama jiufa, mentre il termine moxa, utilizzato a livello internazionale, deriva dal giapponese mogusa.
Esistono diverse forme di moxa:
moxa con coni di moxa, a sua volta distinta in “diretta” (con o senza cauterizzazione) e “indiretta” (interponendo sostanze quali zenzero, aglio, sale, ecc.);
moxibustione con sigaro di artemisia pura o “medicato” con diverse sostanze;
moxa con strumenti vari (scatola di moxa, tubi di metallo, moxatore elettrico, ecc.);
– altri metodi, tra cui l’utilizzo di lana di moxa sull’ago, riservato agli agopuntori;

Moxibustione diretta
Per preparare la moxa da usare la si comprime tra le dita fino a formare un cono (zhuan) compatto e ben stabile. Quando più si comprime, tanto maggiori sono il calore e la profondità di penetrazione.
Tradizionalmente sono tre le dimensioni raccomandate per i coni di moxa: come un grosso fagiolo (grande), come un nocciolo di un dattero cinese (media), come un chicco di riso (piccola).

Si utilizza invece il cono di artemisia acceso direttamente sulla pelle, ma quando il fuoco sta per raggiungere la pelle si toglie il cono e lo si sostituisce con un altro, evitando di provocare ustioni e quindi cicatrici. In genere si applicano dai 3 ai 7 coni.

La tecnica diretta con cicatrice realizza una penetrazione di calore molto profonda. Si è dimostrata utile per curare e prevenire la malaria. In questo caso il punto usato è zusanli ST-36.

Esempi di applicazione
Un esempio di applicazione: l’ipertensione arteriosa grave refrattaria alle terapie. Si usa la tecnica di moxibustione diretta con cicatrice sui punti zusanli ST-36 e xuanzhong GB-39 (uno a destra e l’altro a sinistra, la volta successiva alternare i punti). Si ripete la cauterizzazione 4 volte l’anno, preferibilmente durante i solstizi e gli equinozi. Per evitare che si disperda qi, si preme sulla cicatrice applicando subito un cerotto.
N.B. In presenza di segni di calore questa tecnica non si può applicare.

Altri studi hanno evidenziato che la moxibustione su zusanli ST-36 e sanyinjiao SP-6 alza del 91% la conta dei leucociti in 221 casi di soppressione midollare da chemioterapia.

Coppettazione
coppettazione
coppettazione
coppettazione
coppettazione

La coppettazione in cinese si dice baguanzi, ma è chiamata anche jiaofa, o “tecnica delle corna”, perché originariamente si utilizzavano corna di bue o di bufalo.
E’ una tecnica parte integrante della MTC (Medicina Tradizionale Cinese), molto popolare nella Cina contemporanea, e utile nel trattamento di alcune patologie.

La tecnica con le coppette, diffusa dai turchi nei paesi del bacino mediterraneo ai tempi dell’impero ottomano, fa ancora parte del bagaglio della medicina popolare in Turchia, Grecia, Paesi arabi, Spagna, Francia ed è praticata anche in Italia, specie nel meridione.

Funzionamento
La coppettazione consiste nell’applicare sulla cute delle coppette (vetro, plastica, gomma), agendo come delle ventose.

Rispetto a quelle di bambù, più leggere e infrangibili, le coppette di vetro hanno il bordo più arrotondato, possono essere sterilizzate e permettono di monitorare quello che succede mentre si applica la tecnica. Sono comunque necessarie coppette di varie dimensioni per l’applicazione in zone diverse del corpo e su pazienti anatomicamente differenti.

Utilizzando le coppette di vetro bisogna agire con molta cautela e si deve informare la persona interessata di ciò che avviene. Quindi, per creare il vuoto all’interno della coppetta, si procede avvolgendo del cotone attorno alla punta di una lunga pinza, immergendola poi nell’alcol e dandogli fuoco. Si passa ora rapidamente la fiamma nella coppetta, per bruciare l’ossigeno all’interno e si applica velocemente la coppetta sulla cute.

Le coppette vengono lasciate in posizione da 5 minuti ad un massimo di 20 minuti. Si può anche utilizzare la tecnica della coppetta in movimento cioè, dopo aver reso più scivolosa la cute con olio o crema, si applica la coppetta sul dorso della schiena e la si fa scivolare sulla pelle, soprattutto lungo i due rami del canale di vescica.

L’arrossamento conseguente all’utilizzo della coppettazione è un fenomeno normale, l’importante è che non diventi mai ematoma o travaso ematico.

Benefici
I benefici sono molteplici:
– migliora la circolazione richiamando il sangue in specifici punti;
– scioglie le tensioni muscolari e allevia i dolori articolari;
– favorisce la rimozione delle tossine e stimola la microcircolazione;
– accelera il processo di guarigione dei muscoli o dei tessuti molli lesionati;
– può essere usata anche per il trattamento della cellulite;
– si usa anche nel trattamento delle cicatrici per trattare le aderenze e i sintomi dolorosi conseguenti;

Controindicazioni
– non applicarla in soggetti con debolezza capillare, perché può portare alla rottura dei vasi sanguigni;
– non si usa su soggetti astenici o con pelle troppo molle;
– vietato usarla su zone eritematose e su ferite recenti;

Martelletto a fior di pruno

Il martelletto a fior di pruno (fior di prugna), é una forma di stimolazione percutanea in cui si ottiene un effetto di iperemia locale, fino ad arrivare ad un microsanguinamento, che può essere anche favorito dalla successiva applicazione di una coppetta.

Può trattare una grande varietà di disturbi, non penetra nei tessuti, può essere utilizzato nei bambini o in pazienti che non sopportano gli aghi.

Il martelletto deve essere monouso, oppure sterilizzato dopo ogni trattamento. Va applicato perpendicolarmente rispetto alla cute, con un movimento ritmico ed elastico, esercitato dal polso. La frequenza è di circa 70-90 battute al minuto, l’intensità varia a seconda del paziente e della patologia.

Con una stimolazione più lieve si tonifica e si produce solo un leggero arrossamento, mentre si disperde con una stimolazione forte, più dolorosa e sulla cute possono comparire delle macule.

Distinguiamo tre tipi di ago a fior di pruno:
Meihua zhen, a 5 aghi, serve per creare iperemia;
Qixin zhen, a 7 aghi, più distanziati del precedente. Si chiama anche ago dermatologico, bifu zhen, viene usato per problemi quali psoriasi, alopecia, ecc. Nella psoriasi, ad esempio, si picchietta con un andamento a spirale, dall’esterno della lesione verso l’interno. Nella cellulite, si martella ancora più leggermente dosando bene la forza con il movimento del polso; 
Louhan zhen, a 18 aghi, poco usato. Si utilizza nei dolori articolari e muscolari.

Guasha o guafa (metodica del "grattamento")
Guasha

Gua significa “raschiare, sfregare, grattare”; sha indica “un’eruzione cutanea rossa e rilevata come un granello di miglio”. Guasha è una tecnica che consiste nel grattare la pelle finché non diventa rossa. La sua azione è quella di eliminare i patogeni esterni a livello superficiale, facendo circolare il qi difensivo weiqi.

Dopo aver lubrificato la cute, si friziona l’area (soprattutto yang) verso il basso mediante uno strumento dal bordo arrotondato (una spatola ad hoc, o un cucchiaio) finché non affiorano completamente le petecchie.

Indicazioni generali
Guasha libera l’esterno, mobilizza i fluidi e i residui che ostruiscono la superficie, muove qi e sangue, favorisce la circolazione e la produzione di qi e sangue.

Viene usata in caso di invasione di fattori patogeni in superficie; blocco della circolazione dei jingluo da patogeni esterni; patologie del sistema respiratorio: raffreddore, influenza, bronchite, asma; sindromi dolorose bi (soprattutto da vento-umidità): torcicollo, cervicalgie, dorsalgie, lombalgie; insolazione.

Esempio di applicazione
Guafa sul dorso: ai due lati della nuca e ai lati di dumai. La direzione sulla nuca è verticale dall’alto verso il basso, sul dorso è obliqua dall’alto verso il basso e dall’interno verso l’esterno.