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Moxibustione, la storia

La moxibustione è una tecnica che utilizza coni e bastoncini (sigari) di artemisia che vengono accesi in modo da produrre calore su alcuni punti o zone del corpo.
In cinese la tecnica si chiama jiufa, mentre il termine moxa, utilizzato a livello internazionale, deriva dal giapponese mogusa.
Esistono diverse forme di moxa:
– moxa con coni di moxa, a sua volta distinta in “diretta” (con o senza cauterizzazione) e “indiretta” (interponendo sostanze quali zenzero, aglio, sale, ecc.);
– moxibustione con sigaro di artemisia pura o “medicato” con diverse sostanze;
– moxa con strumenti vari (scatola di moxa, tubi di metallo, moxatore elettrico, ecc.);
– altri metodi, tra cui l’utilizzo di lana di moxa sull’ago, riservato agli agopuntori;

moxibustione

Moxibustione diretta

Per preparare la moxa da usare la si comprime tra le dita fino a formare un cono (zhuan) compatto e ben stabile. Quando più si comprime, tanto maggiori sono il calore e la profondità di penetrazione.
Tradizionalmente sono tre le dimensioni raccomandate per i coni di moxa: come un grosso fagiolo (grande), come un nocciolo di un dattero cinese (media), come un chicco di riso (piccola).

Si utilizza invece il cono di artemisia acceso direttamente sulla pelle, ma quando il fuoco sta per raggiungere la pelle si toglie il cono e lo si sostituisce con un altro, evitando di provocare ustioni e quindi cicatrici. In genere si applicano dai 3 ai 7 coni.

La tecnica diretta con cicatrice realizza una penetrazione di calore molto profonda. Si è dimostrata utile per curare e prevenire la malaria. In questo caso il punto usato è zusanli ST-36.

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Esempi di applicazione

Un esempio di applicazione: l’ipertensione arteriosa grave refrattaria alle terapie. Si usa la tecnica di moxibustione diretta con cicatrice sui punti zusanli ST-36 e xuanzhong GB-39 (uno a destra e l’altro a sinistra, la volta successiva alternare i punti). Si ripete la cauterizzazione 4 volte l’anno, preferibilmente durante i solstizi e gli equinozi. Per evitare che si disperda qi, si preme sulla cicatrice applicando subito un cerotto.
N.B. In presenza di segni di calore questa tecnica non si può applicare.

Altri studi hanno evidenziato che la moxibustione su zusanli ST-36 e sanyinjiao SP-6 alza del 91% la conta dei leucociti in 221 casi di soppressione midollare da chemioterapia.